sabato 16 giugno 2007

La mia versione del "cosa accadrà dopo" a Roberto e "lei" di Assu.

La prima parte l'ha scritta Assu e Dandapit e Angelo hanno scritto la loro idea di giorno dopo. Questa è la mia versione.

La finestra è rimasta aperta.
Il sole li richiama a un nuovo giorno. Non è chiaro chi dei due si sveglia per primo. Quasi contemporaneamente aprono gli occhi. Si guardano. Sono perfettamente consapevoli di ciò che è successo perché non sono due ragazzini alla prima esperienza, sebbene risulti piacevole per qualche secondo abbandonarsi al sapore dell'inesperienza per giustificare un atteggiamento irrazionale che, tutto sommato, non ha una spiegazione se non fisica.
Lei ripensa al sesso e si sorprende a valutazioni di cui non si riteneva capace. Non era stato il massimo quel sesso di sfuggita, un po' per la sorpresa di lui un po' perché non era granché il suo corpo un po' pesante per lei così esile. Lo guardò e lo trovò incredibilmente brutto, sciatto, inutile. Perché si era buttata in quell'avventura? Era stata voglia di lui o voglia di sesso?
Lui continuava a porsi domande stupide dettate dalla troppa considerazione di se. Era troppo preso dall'accaduto, dalla materialità, per andare oltre e capire che lei stava domandosi ben altro. Si stava domandando come uscirne o come fare ad accettare una eventuale storia. Non era tranquilla lei. Domandò: e adesso? E lui disse: non lo so. Voleva risposte lei, ma lui non le avrebbe fornite perchè chiuso nella sua sciattezza. Come aveva potuto lei così intelligente farsi coinvolgere da un uomo così ignorante? Era un amico. Si poteva discutere con lui di anima e di massimi sistemi, ma non farci sesso perchè poi dopo il sesso non ci rimane neppure quello che chiunque, in fondo, ti può dare con un po' di pazienza e di dialettica. E non era stato neppure granché quel sesso.
Usciamo da questa stanza, disse lei. Senza manco capire perchè gli domandò se voleva fare la doccia con lei. Lui si alzò quasi come un automa. Fecero la doccia, toccandosi svogliatamente. Il getto freddo fu essenziale a lavare via qualche pensiero di troppo.
Il caffè al bar, come tutte le mattine. Poi un week end di silenzio. Il lunedì l'incontro silenzioso. C'è gente. Nessuno sa. Nessuno immagina. Chi potrebbe mai ipotizzare una relazione fra lei (LEI) e Roberto. Impossibile. Qualche sguardo e null'altro. Lui si sente un po' trascurato. In fondo sono stati a letto insieme. Lui è stato a letto proprio con lei. Vorrebbe dirlo. Non lo fa. Fa qualche battuta ma lei è il capo e non si sogna neppure di ricambiare.
La sera si incontrano fuori dall'ufficio. Lui le domanda: cosa pensi? Cosa penso di cosa? chiede lei. Di noi, precisa lui. E tu cosa pensi? ribatte lei, guadagnando tempo. E' solo attrazione fisica, afferma lui. Si, lo è, conferma lei. Si sfiorano e sanno che ritorneranno a letto sebenne non sia granché quel sesso. Ritornano a stringersi. Poi lei affronta se stessa e domanda: che c'è fra di noi? e lui risponde: il letto! perchè cos'altro hai visto? E lei dice a se stessa ma ad alta voce e lui sente: non è quello che voglio. Vai via. E lui va via.
Si incontreranno ancora ma non faranno più sesso. Non ci sarà più amicizia fra loro. In fondo si sentivano a malapena e il sesso non era granchè.

6 commenti:

danDapit ha detto...

Ahi ahi ahi!!
Terribile!!!
Che dolor, ahi!
Sorrido...E ho sorriso nel leggere che per lei il sesso con lui non era stato "granchè"; a quanto pare, sembra spontaneo pensarlo!
L'ho immaginato così io, lo hai immaginato così tu...
E questo mi fa riflettere!
Sì, sul fatto che le donne "sentono" cosa accade oltre il corpo, attraverso il corpo, se ci sono emozioni, ...emozioni... o solo rituale dettato da semplice istinto umano/animale.
Questo in ogni caso: che le emozioni ci siano ma vengano negate, o non ci siano, lasciando vuota e spoglia la donna oltre quel momento, se non anche nel mentre!

Comunque la versione di Angelo mi è piaciuta moltissimo!
Sì, forse è una fiaba, ma l'ha scritta un uomo, e questa è la cosa bella! E mi piace molto il suo "sguardo maschile", come legge e traduce, come "sente"!
In fondo è bello che abbia riscattato un Roberto dopo i suoi pensieri negativi, la vedo come un'apertura verso un nuovo...Mentre "noi donne" facendo per lo più i conti con la triste "materialità al maschile", finiamo col restare vincolate alla realtà e al restituire sapori "amari" (fatti ormai nostri!)...

Detto ciò, due parole sulla tua versione: amarissima, ma viva la varietà!
Sono tutti confronti!
;o)

Anonimo ha detto...

Bello il tuo racconto - amarissimo - ma che apre ad altri spunti, ad un ambiente lavorativo comune che non può non incidere sulla prosecuzione del rapporto. Mi è piaciuta la frase che ritorna: e il sesso non era granchè . E poi le considerazioni sull'uomo, brutto ignorante... Ma allora perché lei ci è andata a letto? Forse per punirsi per come si sentiva, per svilirsi, perché si sentiva in qualche modo colpevole verso se stessa per qualche motivo.

Ma subito dopo c'è il riconoscimento che è stato un impulso sbagliato perchè poi dopo il sesso non ci rimane neppure quello che chiunque, in fondo, ti può dare con un po' di pazienza e di dialettica.

Poi un momento di nostalgia almeno per quel contatto fisico, che non era granché ma forse meglio di niente, il ragionamento, il rifiuto. Rifiuto totale, del sesso e dell'amicizia, tabula rasa.

Ho provato leggendolo una sensazione di totale svuotamento, di irrealtà. Ho percepito la rabbia che si è riversata addosso a Robero al punto da farlo diventare una marionetta, una caricatura d'uomo che parla e si muove esclusivamente a comando.

Lo vedo mosso solo dall'attrazione sessuale, incapace di provare sentimenti, svuotato di gran parte della sua umanità. Non le concepisco così le persone, non lo sono. Io credo abbiano grandi potenzialità, che non riescono a vedere e che spesso gli altri negano. Ma se qualcosa gli ha attratti, se ad un certo punto hanno deciso di fare l'amore, e non erano né ubriachi né drogati, allora almeno per qualche momento si sono visti diversi, e perché non pensare che era quello il modo giusto di vedersi?

Un racconto fortissimo, vivo, molto bello.

assunta altieri ha detto...

Lo dice Danda, lo dice Angelo, non posso che constatarlo anche io: amerezza.

E' molto interessante mettere a confronto i vostri tre racconti. Ci voglio riflettere un po'.

A presto.

Anonimo ha detto...

Amarissimo quadro di una realtà possibilissima. Spenta, povera di spunti, fredda, quasi beffarda. Completamente opposta alla versione di Angelo, differente sotto molti aspetti da quella di Dandapit, che mantiene quantomeno l'amicizia tra i due. Questa invece muore, è un'amicizia falsa, è bastato un errore fisico ad annientarla.

Mi resta impressa, fortissima, l'immagine di lui brutto, sciatto, inutile.

Mi scuote i pensieri quella realtà ancora più dura, la scena sul lavoro (LEI è il capo, non si sogna neppure di ricambiare)..

Fa venire voglia di saperne ancora di più. Sapere perché i corpi cercano qualcosa che non trovano, capire cosa manca, spesso, nella vita da lasciare con questo amaro in bocca...

Anonimo ha detto...

La Signoria Vostra è invitata il prossimo martedì, 3 luglio 2007, a partecipare alla presentazione online del romanzo "Eibhlin non lo sa..." di Laura Costantini e Loredana Falcone che si terrà presso il loro blog: http://lauraetlory.splinder.com
Vi aspettiamo!

Laura e Lory

GMGhioni ha detto...

Una storia triste e molto amara. Si sa, sono le più realistiche purtroppo...

Buona domenica
A.