domenica 8 aprile 2007

Ma possibile?

Va bene, io ho fatto l'asociale e sono voluta restare a casa. Non si tratta di essere asociali ma di non aver voglia di fare cose solo perché devono essere fatte. Per me questo significa riposarmi e se andavo via non mi riposavo per niente. Avrei dovuto guidare e con la stanchezza che ho addosso finiva che andavo a sbattere! Ma questo non viene in mente a nessuno. Non mi sento bene ma a nessuno dei miei cari è venuto in mente di dire *andiamo noi a vedere come sta*. No, devo muovermi io. *Devi lavorare di meno, devi lavorare di meno* e quando ho la possibilità di lavorare di meno mi si chiede di fare chilometri in macchina e poi altri chilometri per tornare. Voglio dire, sono io a essere fetente? Forse sì, forse sono fetente, ma un po' di ragione dovrò pure avercela o no? Forse no. Ma alla fine a chi gliene importa?

2 commenti:

Bhuidhe ha detto...

Ciao Alba, arrivo attraverso il blog di Assu dove ho visto tuo commento. Mi sono permessa di leggerti e lasciare una traccia.
Questo del dover essere sempre colei che viaggia e raggiunge è un problema che ho avuto anch'io. Ho trovato due soluzioni, che dipendono su quanto voglio veramente frequentare le persone:
a) non mi muovo più. Punto.
b) Invito io, e se si lamentono un po' parto con "no, dai, è così ingiusto che siete sempre voi ad ospitare, vorrei ricambiare per una volta". Così magari non si muovano lo stesso, ma non hanno di che lamentarsi.
In caso di non-funzionamento c'è sempre il piano c): ho la gastroenterite.
Nessuno insiste ad invitare qualcuno con la gastroenterite...
Ciao e auguri,
Bhuidhe

Anonimo ha detto...

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