domenica 8 aprile 2007

Una interminabile domenica

Di cose da fare ne avrei tantissime. Martedì finisce questa piccola fase di riposo e io tornerò ad essere fagocitata dalla routine. I colleghi, lenti, poco ambiziosi e capaci solo di insana invidia torneranno a sedere sul trono della sciattezza e io siederò ancora sul trono della collera e dell'isteria. Non li odio, non me ne frega niente tranne per il fatto che passo con loro più del doppio del tempo che dedico alle mie faccende private e mi piacerebbe trovare una ragione di confronto. Mi piacerebbe che dimostrassero un minimo d'interesse verso ciò che fanno. O forse sono io ad averne troppo. Forse ha ragione MT quando afferma che chi è troppo attaccato al lavoro difetta di vita privata. Per lei la vita privata è rappresentata da un uomo. Ci sono ancora donne che non immaginano la loro vita senta uomini. Io lo trovo triste. Come dire che ho bisogno di mangiare, di bere e di affetto. O forse MT non si riferiva all'affetto.
Le cose da fare sono tante. Dai piatti da lavare alla lavatrice da avviare. Dovrò decidermi a lavare quella maglia a cui tengo tanto e che si impregna di sudore alla prima volta che viene indossata, così alla fine non l'ho messa che due o tre volte. Però non posso lavarla in lavatrice. Devo fare il bucato come ai vecchi tempi. Ho comprato il sapone per il bucato. Delicato e profumato alla lavanda perché quello che va tanto di moda, il Sapone di Marsiglia, a me non piace per nulla.
Ho questo maledetto vizio di tirare tutto fuori dagli armadi e dai cassetti ogni volta che devo fare i lavori e così adesso la casa è un campo di battaglia. Mi ha telefonato L che voleva passare a salutarmi ma ho dovuto inventare una scusa per impedirle di mettere piede in questa baraonda. Ogni volta mi dico che non mi farò fregare e che riordinerò una stanza per volta, senza sconvolgere tutto il sistema casalingo, ma sono punto a capo.
Del resto non mi frega nulla di vedere L. Almeno questa certezza ce l'ho. Non ho voglia di vedere nessuno e questa Pasqua me ne sto in silenzio e in solitudine. Chissà quando mi capiterà ancora questa piccola fortuna? Io da sola sto bene, senza nessuno in casa che ha bisogno di qualcosa. Voglio la maglia nera. I jeans sono puliti? Ma dove è finito quel borsone che abbiamo comprato per la palestra? Quella richiesta che m'infastidisce più di ogni altra: che cosa si mangia? Non lo so mai che cosa si mangia perché io non faccio da mangiare. Dove lo trovo il tempo per fare da mangiare? Ogni volta che avrei tempo perché non lavoro tutti se ne vanno via. E' normale, tutti vivono la loro vita ogni giorno, prendendosi la parte peggiore di me, quella stressata, incazzata, stanca...e si organizzano per queste giornate come se fossero solo una delle tante. Invece non è così. Non è per niente così porca vacca! In questi giorni io sono libera e vorrei poter dimenticare lo stress, le incazzature, la stanchezza...vorrei farvi vedere che so stare anche io calma, che so preparare da mangiare due volte al giorno come tutti i cristiani di questo mondo. Vorrei dimostrarvi che ad averci tempo sono anche una brava casalinga e un brava madre. Ma non mi è dato perché in questi giorni tutti hanno i loro impegni e io resto nel silenzio della casa disordinata che non ho per nulla voglia di riordinare.

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